4 milioni di euro sono i fondi europei per la pesca ancora a disposizione delle imprese abruzzesi. I soldi derivano dal programma operativo Feamp che ha preso le mosse nel 2014 e si concluderà nel 2020.
Le misure ancora da finanziare sono 5, dopo le 17 già attivate dall’assessorato regionale alle politiche agricole e alla pesca. Un’attività che ha già portato a impegnare il 77% dei circa 18 milioni destinati all’Abruzzo, pari a circa 14 milioni di euro.
I primi due bandi di prossima uscita riguardano l’ammodernamento dei pescherecci e la raccolta dei rifiuti in mare.
Per chi vorrà proporre progetti in linea con le misure finanziate ci sono 2 milioni di euro da spendere, uno per ogni singolo bando. Il primo, quello relativo all’ammodernamento delle imbarcazioni, punta a elevare gli standard di sicurezza dei natanti che ogni giorno affrontano il mare. Il secondo, dal sapore decisamente più ecologista, ha come obiettivo quello di liberare il mare dai rifiuti, che oltre a inquinare modificano l’intero ecosistema compromettendo equilibri fragilissimi. L’argomento è stato affrontato durante il convegno sull’acquacoltura in Abruzzo, al quale, oltre all’assessore regionale Dino Pepe, ha partecipato Eleonora Iacovoni, dirigente del ministero delle politiche agricole e forestali. Il seminario è stato anche l’occasione per analizzare lo stato di attuazione del programma Feamp (Fondo europeo per gli affari marittimi e per la pesca) nella nostra regione. Su una dotazione finanziaria di quasi 18 milioni di euro (4 in più rispetto alla precedente programmazione) sono già state messe a bando risorse per quasi 14 milioni. I finanziamenti concessi ammontano a oltre 10 milioni di euro (pari al 57% delle risorse). Il dato più importante, sottolinea l’assessore Pepe, riguarda il cosiddetto avanzamento di spesa, vale a dire i pagamenti previsti entro la fine del 2018 che si attestano su quasi 2,5 milioni, pari al 13,4% delle risorse disponibili. “Un dato importante”, sottolinea l’assessore Dino Pepe, “che pone la Regione tra le più virtuose in Italia”.
Tra le misure più importanti già attivate, c’è quella che riguarda la trasformazione dei prodotti della pesca e dell’acquacoltura, con un finanziamento di 2,3 milioni. Seguono gli interventi di miglioramento su porti, sale per la vendita all’asta e i ripari di pesca (1,8 milioni). Più di 4 milioni sono stati destinati a investimenti produttivi nel settore dell’acquacoltura. E infine altri 3 milioni riguardano lo sviluppo locale sostenibile nel settore della pesca.

 

Fonte: www.ekuonews.it